PER TUTTI GLI AMANTI DELL'ARTE

03.01.2020

Scicli è una città barocca del Val di Noto, che sorge nella parte sudorientale della Sicilia, in una vallata incastonata fra tre colline a circa 25 km da Ragusa. Nominata patrimonio UNESCO nel 2002, è una tappa d'obbligo per chi visita il sud est della Sicilia e per tutti fan della serie televisiva Il Commissario Montalbano, che ritroveranno qui le location più famose del set. La città vanta origini antichissime, come dimostrano gli insediamenti tardo-bizantini dell'area archeologica di Chiafura, e venne ricostruita in chiave barocca in seguito al terremoto del 1693.

Visitare Scicli vuol dire fare un tuffo nel passato, tra palazzi, chiese barocche e antiche stradine, e immergersi nell'atmosfera vivace delle sue vie storiche. Ma non solo: a Scicli potrai facilmente coniugare una vacanza culturale con un rilassante bagno nelle acque cristalline delle sue località balneari, situate a soli 9 km dal centro.

Scicli è racchiusa da una cornice di chiese e palazzi settecenteschi e ottocenteschi, in cui l'eleganza architettonica e la raffinatezza decorativa regalano all'osservatore armoniosi e seducenti scenari. Fanno parte del suo territorio le borgate di Donnalucata, Playa Grande, Cava d'Aliga (con Bruca), Arizza e Sampieri (con Pisciotto), tutte sul litorale a ridosso del Canale di Sicilia, di fronte all'isola di Malta. Alcune di queste borgate si affacciano sul mare.
Scicli è racchiusa da una cornice di chiese e palazzi settecenteschi e ottocenteschi, in cui l'eleganza architettonica e la raffinatezza decorativa regalano all'osservatore armoniosi e seducenti scenari. Fanno parte del suo territorio le borgate di Donnalucata, Playa Grande, Cava d'Aliga (con Bruca), Arizza e Sampieri (con Pisciotto), tutte sul litorale a ridosso del Canale di Sicilia, di fronte all'isola di Malta. Alcune di queste borgate si affacciano sul mare.
La città antica sorse sull'odierno colle di San Matteo, il cui territorio è pieno di reperti archeologici del periodo greco romano presso la foce dell'Irminio e accanto a questi resti emergono numerose tracce cartaginesi. Come tutte le città siciliane, anche Scicli, dopo la caduta dell'Impero Romano d'occidente, cadde sotto la dominazione bizantina e subì le incursioni dei Barbari. La città durante la dominazione araba fu chiamata Sikla e conobbe un periodo di grande sviluppo economico e benessere.
La città antica sorse sull'odierno colle di San Matteo, il cui territorio è pieno di reperti archeologici del periodo greco romano presso la foce dell'Irminio e accanto a questi resti emergono numerose tracce cartaginesi. Come tutte le città siciliane, anche Scicli, dopo la caduta dell'Impero Romano d'occidente, cadde sotto la dominazione bizantina e subì le incursioni dei Barbari. La città durante la dominazione araba fu chiamata Sikla e conobbe un periodo di grande sviluppo economico e benessere.
Dopo i Saraceni arrivarono i Normanni che introdussero nella zona il sistema feudale e Sclicli, insieme alle città limitrofe, furono considerate città demaniali. Durante la dominazione Sveva invece, la città conservò il privilegio di città demaniale ed ebbe da Federico II il motto araldico 'Urbs inclita e vittoriosa'.
Dopo i Saraceni arrivarono i Normanni che introdussero nella zona il sistema feudale e Sclicli, insieme alle città limitrofe, furono considerate città demaniali. Durante la dominazione Sveva invece, la città conservò il privilegio di città demaniale ed ebbe da Federico II il motto araldico 'Urbs inclita e vittoriosa'.
Successivamente cadde sotto la dominazione angioina. Il 5 aprile 1282, dopo lo scoppio dei famosi Vespri siciliani, anche Scicli cacciò il presidio francese e si pose sotto la protezione di Pietro d'Aragona. In seguito entrò a far parte della contea di Modica seguendone le sorti sotto i Chiaramonte ed i Cabrera.
Successivamente cadde sotto la dominazione angioina. Il 5 aprile 1282, dopo lo scoppio dei famosi Vespri siciliani, anche Scicli cacciò il presidio francese e si pose sotto la protezione di Pietro d'Aragona. In seguito entrò a far parte della contea di Modica seguendone le sorti sotto i Chiaramonte ed i Cabrera.
A circa 25 chilometri da Ragusa, sorge Scicli, un elegante cittadina situata in un'unica ampia pianura tra colline rocciose, alla confluenza di tre valli strette ed incassate che danno luogo a veri e propri canyon calcarei detti cave (S. Bartolomeo, S. Maria La Nova e la fiumara di Modica). Il suo territorio si estende per circa 20 chilometri sulla fascia costiera, dalla foce del fiume Irminio sino alla contrada di Pisciotto.
A circa 25 chilometri da Ragusa, sorge Scicli, un elegante cittadina situata in un'unica ampia pianura tra colline rocciose, alla confluenza di tre valli strette ed incassate che danno luogo a veri e propri canyon calcarei detti cave (S. Bartolomeo, S. Maria La Nova e la fiumara di Modica). Il suo territorio si estende per circa 20 chilometri sulla fascia costiera, dalla foce del fiume Irminio sino alla contrada di Pisciotto.
Un evento funesto e catastrofico, come già detto, fu il terremoto del 1693 che fece a Scicli circa 2000 morti e distrusse quasi completamente la cittá. Il periodo dell'annessione all'Italia fu importante per la città in quanto nel giugno del 1860 il popolo di Scicli proclamò l'annessione al Piemonte con Garibaldi dittatore supremo dell'isola.
Un evento funesto e catastrofico, come già detto, fu il terremoto del 1693 che fece a Scicli circa 2000 morti e distrusse quasi completamente la cittá. Il periodo dell'annessione all'Italia fu importante per la città in quanto nel giugno del 1860 il popolo di Scicli proclamò l'annessione al Piemonte con Garibaldi dittatore supremo dell'isola.
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